Gian Paolo Giovannetti Pittore

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Biografia Dettagliata
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Il pittore e scultore Gian Paolo Giovannetti nasce a Giustagnana di Seravezza, da Ezio Giovannetti e da Matilde Lorenzoni, il 14 Aprile 1948. Giustagnana è un antico paese di cavatori che ha visto, soprattutto a metà degli anni Venti del Novecento l'attività del pittore (e scrittore) Lorenzo Viani, ormai entrato a far parte della Storia dell'Arte, e per aver dato i natali, più recentemente, ad altri 'creativi' quali Pietro Lorenzoni, Viliano Tarabella, Giorgio Lorenzoni e Massimo Angelini.

1957
Alle Scuole Elementari del paese vince il suo primo premio ad un concorso di pittura.

1964
Primo premio di scultura Cav. Ferdinando Palla, consegnato dall'Istituto Statale d'Arte "Stagio Stagi "di Pietrasanta (LU).

1965
Si diploma Maestro d’arte allo “Stagio Stagi”, Pietrasanta. Tra i suoi insegnati Franco Miozzo, Alfredo Catarsini, Uberto Bonetti, Lido Bovecchi, Guido Renai, Giuseppe Flora, Emilio Paoli ed altri.

1970
Tiene la sua prima Personale a Giustagnana “Figure e paesaggi”, esponendo presso i locali della Pubblica Assistenza oli su tavola e su tela, oltre a vari disegni: è un periodo in cui, insieme ad altri pittori, organizza varie manifestazioni culturali legate a Giustagnana ed alla montagna di Seravezza. Riceve contestualmente un incarico, da parte del direttore didattico Sergio Alessandrini, per insegnare ai bambini delle Scuole Elementari di Seravezza e Stazzema per far muovere i loro primi passi nel mondo artistico tramite la promozione del disegno e dei materiali plastici. L’impegno durerà vari anni.

1971
Personale in Querceta di Seravezza (LU) “Figure e paesaggi”. Partecipa di seguito alla Prima Biennale di pittura in Seravezza e successivamente viene invitato a Genova al Centro Ligustico d’Arte, esponendo insieme allo scultore Luciano Gabrielli.
Ottiene vari riconoscimenti: Medaglia d’argento premio Keramik, S. Margherita Ligure.e Medaglia d’oro Galleria Casabella, S. Margherita Ligure (espone paesaggi della sua terra versiliese).

1972
Espone su invito a diverse manifestazioni culturali, quali Fiera Internazionale d’Arte di Genova.
Galleria Michelangelo di Massa (invitato dal gallerista Gianfranco Bondielli).
Imperial Palace Hotel e al Primo premio di pittura in Santa Margherita Ligure.
È presente presso la Galleria La Vela Viareggio.
Meeting Internazionale di pittura “Monteverde” di Carrara.
Diploma di merito Galleria La Vela, Viareggio.
Medaglia d’argento Mostra Internazionale, Massa e Medaglia d’oro mostra di pittura, Querceta di Seravezza.

1973
In questo periodo, sempre a Giustagnana vengono organizzate manifestazioni culturali, fra cui la Mostra del Fanciullo in onore alla maestra Giulia Giorgetti Viani e altre importanti collettive con Emilio Buratti, Franco Miozzo, Primo Lorenzoni, Enzo Pasquini, Alfredo Catarsini e lo stesso Giovannetti. Rilevante è l’esposizione di 12 opere del maestro Lorenzo Viani. Ne seguono altre sul territorio quali una a Querceta. Incontra il poeta Silvano Alessandrini che ne elogia soprattutto i lavori pittorici legati al “colore rosso”. Espone al Circolo ENAL di Azzano “Omaggio alla Versilia”. L’opera, di notevoli dimensioni (mt.1,40x 2,50) è pubblicata sul periodico “Versilia Oggi” nel numero di dicembre.
Nel mese di novembre si trasferisce dallo Studio di Giustagnana a quello di Fabiano, grazie all’interessamento del Sindaco di Seravezza Silvio Belli e al direttore didattico Sergio Alessandrini.

1974
Viene invitato a partecipare ad importanti collettive in tutta Italia, tra cui: Galleria Schettini Napoli; mostra Palazzo Ducale Ferrara; Caprese nel Casentino “Omaggio a Michelangelo”.
Personale Galleria Mediterranea Carrara. Antologica con oltre 50 opere del suo intero percorso artistico nel Villaggio Belvedere a Pistoia: è l’occasione per un corposo articolo a firma di Paolo Gestri su “La Nazione” dall’eloquente titolo: “Cave e donne di Versilia al circolo del “Belvedere”, in cui si legge: ...Più di ogni altra cosa ci piacciono le figure di donna, delicate e attente, senza sorriso, col volto semplice che riflette una umanità soggiogata a torto. C’è infatti nella sua pittura la visione sconsolata della vita umana di Lorenzo Viani al quale Giovannetti si sente assai vicino; c’è anche un po’ di Carrà in quelle vedute immense in una calma solenne, e c’è Morandi nei toni grigi e dimessi; è sul filone di questi che Giovannetti compone i suoi quadri”. Personale a Giustagnana di Seravezza. Mostra Galleria “Michelangelo” di Massa.
Espone al “Piemonte Artistico Culturale” in Torino insieme allo zio Pietro Lorenzoni, in quel periodo fra gli altri artisti conosce il maestro Umberto Mastroianni, Andrea Bistolfi (nipote di Leonardi Bistolfi) e lo scultore Alessandro Macchi. Abbandona lo studio di scultura di Enzo Pasquini in Querceta, dove lavorava dal 1965, per dedicarsi in pieno all’attività pittorica.

1975
Personale Casinò di Arco in Trento, tale esposizione è tra le sue più rilevanti di tal periodo, voluta dal giornalista e amico Luciano Aleotti. Per l’occasione vi soggiorna insieme all’amico Giovanni Polidori. Sempre ad Arco viene invitato alla Rassegna Nazionale di Pittura Contemporanea “Giovanni Segantini” (fanno parte della commissione, tra gli altri, Milena Milani, Sandro Paternostro, Franco Solmi, Cesare Zavattini).
Mostra presso il Palazzo del Turismo in Milano e a “Presenze” in Montignoso di Massa.
Personale a Fabiano di Seravezza (LU),“Cavatori”. Sarà l’inizio di una importante ricerca artistica ed umana che per il pittore rappresenta una tappa fondamentale, la quale continuerà – quale evento pressoché unico – per quasi trent’anni di annuali esposizioni e con una moltitudine di noti critici, storici dell’arte, giornalisti o semplici appassionati, venuti dalla Versilia o da tutta Italia per ammirare il suo “iter” artistico. “Se tali mostre sono state realizzate – afferma Giovannetti – è soprattutto grazie alla gente di Fabiano, alla attività della locale Pubblica Assistenza, e agli altri amici, che mi hanno aiutato con costanza e sacrificio in ogni anno di esposizione. Un amico da sempre è Giovanni Marchetti”. E’ in tale anno che si fortifica l’amicizia con il critico d’arte Lodovico Gierut – suo estimatore – che ne inizia a seguire fattivamente l’attività.

1976
Espone sia a Fabiano, sia alla Galleria “San Marco” in Prato e presso il Palazzo Marchetti di Pistoia dove porta oltre cinquanta opere scelte. L’esposizione è organizzata da Elio Frosini.: per l’artista è un momento di grande entusiasmo. Ha contatti con vari collezionisti privati.

1977
Personale a Fabiano, “La donna e i cavatori”. Mostra “Presenze” Montignoso in Massa. E’ di tale anno, a Parigi, la personale in “Rue Guenego – Galerie des Anciens et Modernes”. Afferma testualmente: “Mi sembrava, soprattutto verso sera, di sentire e di rivivere le medesime sensazioni che furono sicuramente anche del Maestro Amedeo Modigliani …”.
Esegue in marmo bianco una grande opera dedicata ai Caduti di tutte le guerre voluta da Azzano, paese ai piedi del Monte Altissimo: la presentazione ufficiale è del Sindaco di Seravezza, Silvio Belli.
Espone, assieme a Franco Miozzo e ad Emilio Buratti, “i pittori Versiliesi”, presso la Pubblica Assistenza in Minazzana di Seravezza. La mostra ha un gran successo di pubblico.

1978
Personale a Fabiano, “I protagonisti della terra rossa”.
Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Carrara sezione scultura con il massimo dei voti; qui entra in stretto contatto con lo scultore Ugo Guidi e con lo storico dell’arte Pier Carlo Santini, suo insegnante di Storia dell’Arte, che lo seguirà nei momenti di difficoltà creativa; tant’è che fu lui a suggerirgli di “... continuare la strada intrapresa del proprio mondo di “icone” ...”.
Mostra “Presenze” Montignoso in Massa, dove incontra il critico d’arte Paolo Vagli. Tiene a Levigliani di Stazzema la ‘personale a due’ con il pittore Bruno Salvatori. Una sua opera è acquisita dal Comune di Seravezza. Visita Roma e rimane affascinato dall’Opera di Bernini, Raffaello e Michelangelo.

1979
Personali sia a Fabiano, “I muri viventi”, sia presso il Park Avenue in New York (USA), come alla Galleria “Martini” in Lucca presentato dal pittore Lorenzo D’Angiolo: quest’ultima viene visitata dal critico e giornalista Emilio Paoli che firmerà un importante articolo su “La Nazione”.
Espone una scultura alla mostra in onore di Michelangelo nella Pieve Romanica de “La Cappella” di Seravezza. Realizza una testa di Gesù Cristo, in marmo bianco, che si trova in Vaticano di Roma, voluta dal Cardinale Baggio: la statua viene presentata presso la Fondazione “Viani” di Viareggio alla presenza di Fidia Arata, Vittorio Grotti e Lodovico Gierut.

1980
Personale a Fabiano, “Il cavatore e il suo ambiente”.
Collettiva, su invito, alla Biennale di La Spezia, con la pubblicazione su catalogo di un dipinto.
Suoi disegni vengono pubblicati su “il Lavoratore”.
Negli stessi anni entra a far parte del Consiglio Comunale di Seravezza, eletto nel Partito Comunista Italiano; segue principalmente i fatti culturali e si impegna pure per le esigenze sociali della montagna seravezzina.
Sempre in questo periodo entra come insegnante di Storia dell’Arte, Disegno e Scultura nei Corsi di Formazione Professionale organizzati dal Comune di Pietrasanta. Successivamente detti corsi passano alla Regione Toscana e alla Provincia di Lucca, dove rimarrà ad insegnare fino agli anni Duemila. Affermerà più tardi in una intervista: “Quella dell’insegnamento è stata una esperienze molto gratificante, dove, con alcuni allievi, ho stabilito e mantenuto un rapporto di sincera amicizia. Ho cercato di dar loro esperienze professionali e aiuto per l’inserimento nel mondo del lavoro e sono grato di aver ricevuto, nel corso degli anni, stima e fiducia”.
Soggiorna per un breve periodo a Specchia, Lecce, dove esegue diversi paesaggi, in parte donati alla popolazione del posto. Dirà: “Questo è il paesaggio che cercavo”.

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